Associazione Gli Amici di Lapo APS
L'ASSOCIAZIONE “GLI AMICI DI LAPO APS” e LA MALATTIA DI KAWASAKI
l’Associazione, nata per ricordare Lapo Quadalti, ha come obbiettivo principale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica per sostenere la ricerca sulla malattia di Kawasaki.
Questa patologia deve il suo nome al pediatra giapponese Tomisaku Kawasaki, che per primo la descrisse nel 1967.
E’ una infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni (vasculite), che può, in alcuni casi, causare un aneurisma o una stenosi dei vasi colpiti, con esiti talvolta letali.
E’ la seconda vasculite più comune dell’infanzia; non è ereditaria, né contagiosa e la maggioranza dei bambini colpiti è di sesso maschile ed ha meno di 5 anni. Può tuttavia colpire, seppure di rado, anche i bambini nei primi mesi di vita, gli adolescenti e gli adulti. Le cause della malattia sono sconosciute; si pensa, tuttavia, che in un soggetto potenzialmente predisposto, una causa infettiva non identificata possa scatenare una risposta anomala del sistema immunitario con infiammazione e danno dei vasi sanguigni.
La malattia, se non trattata, pone il bambino ad alto rischio di complicanze cardiache: aneurisma e stenosi delle coronarie. Si può morire di morte improvvisa per infarto del miocardio, nelle prime settimane, o più tardivamente se gli aneurismi non regrediscono.
La terapia consiste in gammaglobuline somministrate ad alte dosi per via endovenosa, preferibilmente nei primi 10 giorni dall’inizio della febbre, unitamente ad aspirina per via orale, a dosi alte nella fase acuta e a dose bassa successivamente.
E’ quindi di assoluta importanza che la malattia sia riconosciuta entro i dieci giorni dai primi sintomi, onde iniziare tempestivamente il suddetto trattamento.
Per i bambini subito curati il rischio di complicanze cardiache è molto basso; per i bambini non trattati o trattati tardi, il rischio di sviluppare aneurismi è del 25-30% dei casi. Il rischio maggiore, se la malattia rimane attiva, è quello di sviluppare aneurismi giganti che quasi mai regrediscono.
L’Associazione, oltre a dare un ausilio alla ricerca scientifica, ha come obbiettivo di far conoscere la malattia di Kawasaki all’opinione pubblica per salvare quante più vite sia possibile, visto che si tratta di una malattia curabile adeguatamente, se in tempo riconosciuta.